January 23, 2024
Stampa sostenibile in un ufficio: è una buona idea? Sicuramente sì, innanzitutto perché si contribuirà al benessere ambientale del pianeta; inoltre, le buone prassi green saranno in grado di motivare e coinvolgere il personale dipendente e aumentare la reputability dell'azienda.
Sappiamo tutti che la sostenibilità comincia dalle piccole cose, dai nostri comportamenti quotidiani, anche quelli che adottiamo quando siamo nel posto di lavoro, quando compiamo azioni che ci sembrano poco importanti e, invece, possono trasformarsi in un aiuto per ridurre l’impatto ambientale.
C’è una domanda che dobbiamo porci, prima ancora di andare ad esaminare quali possono essere i consigli per una stampa sostenibile in ufficio: quale tipo di stampante scegliere?
Considerando il consumo energetico e l’impatto ambientale che implica, le stampanti a getto d'inchiostro sono più consigliate rispetto alle stampanti laser, poiché queste ultime richiedono maggior energia nei processi di stampa. Le stampanti a getto d'inchiostro sono anche meno rumorose, riducono le emissioni di CO2 e i costi dell'elettricità.
Questo non significa che dobbiamo per forza buttar via le stampanti laser e utilizzare solo quelle ink-jet. Sappiamo bene che il lavoro in alcuni uffici è tale che per forza di cose dobbiamo adoperare stampanti laser, quindi sarà importante come le utilizzeremo.
Se seguiremo i 5 consigli per una stampa sostenibile in ufficio, potremo essere sicuri di aver adottato buone prassi eco-friendly.
Una curiosità: esistono anche stampanti che non adoperano toner né cartucce di inchiostro. Sono piccoli apparecchi che si ripongono in una borsa da lavoro, stampano in A4 e sono fatti apposta per dialogare con gli smartphone.
Non utilizzano inchiostro o toner, bensì una tecnologia di stampa termica che ha bisogno di un particolare tipo di carta. Non è una stampante da ufficio, ma potrebbe essere la scelta giusta per chi compie di frequente trasferte di lavoro.
H2: Stampa ecosostenibile: 5 consigli
Ci sono molti modi per arrivare a una stampa ecosostenibile in ufficio, noi vi suggeriamo 5 azioni che sono al tempo stesso facili e fondamentali, nello spirito di quella filosofia green che ci dice che possiamo cambiare il mondo cominciando dai nostri stessi comportamenti di ogni giorno.
Possiamo ridurre l’uso della stampante? Insomma, è proprio questo il primo interrogativo cui dobbiamo rispondere: stampare meno è possibile? Sì, lo è, e tanti documenti che stampiamo su carta (relazioni, presentazioni, fogli lavoro, appunti ecc) potrebbero benissimo essere consultati, utilizzati, letti, condivisi, archiviati rimanendo in formato digitale, senza alcuna reale necessità di averli su carta.
Il primo comportamento green, quindi, dovrebbe essere rinunciare alla stampa dei documenti ogni qual volta se ne possa fare a meno. Scegliere una modalità di fruizione digitale di quegli stessi documenti che fino a ieri avremmo stampato, è sicuramente una buona azione per il rispetto ambientale.
Sapete quanti alberi e quanta acqua servono per generare una tonnellata di carta? Ben 15 alberi e 440 mila litri d’acqua. Ecco, allora, che utilizzare un certo tipo di carta piuttosto che un altro, non è neutro.
Per stampare in modo sostenibile, è importante avere la carta ecologica giusta. Il primo controllo che va fatto al momento dell’acquisto è, dunque, quello delle certificazioni ecologiche: le risme devono avere i marchi di qualità PEFC o FSC.
Sono due autorevoli certificazioni che garantiscono che la carta che stiamo acquistando proviene da foreste che sono gestite in modo sostenibile, tutelando sia l’ambiente sia i diritti dei lavoratori in tutta la filiera produttiva.
Per capire meglio cosa significa foresta gestita in modo sostenibile possiamo citare proprio il PEFC- Programme for Endorsement of Forest Certification, che spiega come una forma di utilizzo sostenibile delle foreste sia quella che ne preserva la biodiversità, la produttività, la capacità di rinnovo, la vitalità e la potenzialità delle funzioni ecologiche, economiche e sociali, senza arrecare danni agli ecosistemi.
E se scegliessimo risme di carta riciclata? Un’ottima soluzione, purché si faccia attenzione alla qualità, infatti dobbiamo evitare quelle carte riciclate di bassa qualità. Basta provare ad aprire la confezione: non deve esserci quella grana polverosa che provocherebbe l’inceppamento della stampante.
Stampare in fronte/retro. Ogni volta che è possibile, utilizzare la modalità di stampa fronte/retro può essere un buon modo per risparmiare carta e alleggerire il peso dei documenti cartacei.
Anche agire sull’impaginazione può essere utile: ridurre al minimo i margini, fissare il corpo di un font a 10 invece che a 12 punti possono essere piccole ma efficaci modalità per riuscire a stampare meno fogli.
Benché non sempre sia fattibile, una buona regola di stampa ecosostenibile è quella di stampare tutti i documenti in una sola sessione, questo perché eviteremo che la stampante debba ogni volta riscaldarsi (e consumare energia elettrica) per arrivare alla giusta temperatura prima di avviare la stampa.
Infine, quando è possibile il consiglio è di stampare in modalità ‘bozza’ o ‘eco’: molti documenti non devono necessariamente essere a colori, quindi inutile consumarli quando non serve.
Non è importante soltanto il tipo di stampante o la qualità della carta, a entrare in gioco ci sono anche gli inchiostri che utilizziamo (basti pensare agli involucri di plastica che li contengono).
La prima scelta potrebbe ricadere su inchiostri ricaricabili. La stessa cartuccia si può ricaricare più e più volte utilizzando inchiostro sfuso e un apposito kit di ricarica, con l'obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti di plastica. Aggiungiamo che con le cartucce ricaricabili si ottiene anche un buon risparmio economico, poiché eviteremo di comprare ogni volta prodotti nuovi.
Non solo ricaricabili. In commercio ci sono, infatti, inchiostri e toner che sono prodotti con un'attenzione particolare per l’ambiente: inchiostri da stampa ecologici realizzati con fonti vegetali.
Gli inchiostri eco-friendly sono PVC Free e derivano, ad esempio, dalla coltivazione della soia. I toner sono prodotti con oli naturali derivanti da fonti vegetali, come la soia e il mais.
Se posseggono le certificazioni adeguate, possono essere integralmente biodegradabili. Non è scontato ricordare, a questo proposito, che toner e cartucce vanno smaltite a parte, secondo le indicazioni dei centri di raccolta e riciclaggio rifiuti dei Comuni.
Secondo l’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, un singolo apparecchio elettronico domestico in modalità stand-by arriva a consumare in media da 1 a 4 watt ogni ora. Per una stampante da ufficio si può arrivare a 10 watt.
Le stampanti dell’ufficio, quindi, dovrebbero essere settate in modo che si spengano quando non siano utilizzate.
Potrebbe anche essere utile collegare la stampante a un timer che regoli l’accensione e lo spegnimento a seconda delle fasce orarie: ad esempio, perché mai dovremmo mantenere le stampanti accese al di fuori dell’orario di lavoro? Questo comporta meno consumi e, quindi, un risparmio economico e un minor impatto ambientale del nostro lavoro.