October 21, 2022
Il packaging, o imballaggio dei prodotti, è una fase fondamentale della catena di distribuzione dei prodotti. L'attenzione dei processi produttivi a garantire prodotti di alta qualità a costi contenuti si concretizza in prodotti dall'alto valore che, nella successiva catena di distribuzione, deve mantenersi immutato.
Gli imballaggi sono cruciali nella preservazione dei prodotti e nel quality management dell'intero processo produttivo e economico che rende disponibili gli stessi prodotti al cliente. Ma quali sono le categorie di identificazione degli imballaggi? E a cosa servono? Vediamo di seguito cosa si intende per classificazione degli imballaggi.
La classificazione attualmente riconosciuta in ambito industriale è quella che prevede la suddivisione in tre categorie:
· imballaggi primari, che racchiudono direttamente il prodotto
· imballaggi secondari, che permettono di raccogliere più unità produttive in un singolo stock
· imballaggi terziari, ultimo stadio del packaging, utilizzato per favorire la sicurezza e la praticità della movimentazione e il trasporto dei carichi
Le categorie così definite permettono di individuare più efficacemente le caratteristiche che l'imballaggio deve garantire, che si tratti della preservazione del prodotto o della praticità dello stoccaggio di più unità alla volta.
Gli imballaggi primari, dedicati alle singole unità produttive, dovranno essere progettati per garantire al meglio la stabilità e la permanenza delle caratteristiche del prodotto sotto le condizioni di stoccaggio indicate: è fondamentale che il packaging non alteri in alcun modo le condizioni fisiche, chimiche e morfologiche del prodotto.
Gli imballaggi secondari non sono a diretto contatto con il prodotto, per cui hanno una progettazione orientata alla ottimizzazione dello spazio occupato da un insieme di prodotti, ma anche un'attenzione particolare al design e alla presentazione nel caso in cui l'imballaggio secondario sia la forma con cui viene presentato alla clientela.
Gli imballaggi terziari sono il livello più esterno di packaging e il loro unico scopo è quello di rendere il più funzionale e sicuro possibile il processo di movimentazione e stoccaggio delle merci:indipendentemente dal loro aspetto, devono raccogliere strutturalmente le unità per favorirne lo stoccaggio in magazzino.
Se quando si parla di imballaggi secondarie terziari si tratta principalmente di packaging ottimizzato per la presentazione del prodotto, per la sua movimentazione e il suo stoccaggio, per quanto riguarda gli imballaggi primari è bene fare alcune precisazioni.
Come già visto, gli imballaggi primari contengono direttamente il prodotto da fornire al cliente, per cui, in primo luogo, gli imballaggi primari non devono alterare in alcun modo lo stato fisico e chimico del prodotto: per prodotti alimentari, ad esempio, è fondamentale che il packaging primario non permetta reazioni organiche di alcun tipo che potrebbero far perdere qualità al prodotto o, al peggio, renderlo non più commestibile.
I prodotti hanno anche un range di temperatura sopportabile, per cui è ancora possibile ritenere il prodotto inalterato: il packaging primario sarà anche responsabile di un buon isolamento termico dall'ambiente esterno per permettere all'unità in vendita di coesistere per più tempo in ambienti a temperatura non controllata (il magazzino di un centro vendita, ad esempio)
Le specifiche fino a qui elencante devono, infine, per legge essere rese note al consumatore tramite un opportuna marcatura dell'imballaggio primario, in cui riportare tutte le condizioni di mantenimento del prodotto, le modalità di utilizzo e in generale tutte le pratiche da osservare per preservare il valore del prodotto.
Il packaging può fare veramente la differenza per ottenere un servizio di distribuzione di qualità e conoscere le differenze tra imballaggi primari, secondari e terziari è il primo passo verso l'ottimizzazione di un processo di qualità efficace.