February 28, 2023
Una corretta gestione dei rifiuti è un passaggio indispensabile per poter pensare a un’economia circolare fatta di usi e rigenerazione delle risorse. Questo è l’unico modo davvero pensabile e pratico di raggiungere quella carbon neutrality di cui il pianeta ha davvero bisogno.
Conoscere le regole e le normative attuate ad oggi è davvero importante per iniziare una nuova era fatta di tutela ambientale ed è per questo che abbiamo pensato divedere le normative vigenti per quanto riguarda la gestione dei rifiuti.
Lo smaltimento dei rifiuti nella nostra nazione viene regolato dal DPR 915 del 10 settembre 1982 e che nel tempo ha subito numerose modifiche e rivalutazioni, per esempio:
● il D.lgs del 5 febbraio 1997 n°22 ha introdotto norme specifiche sul trasporto dei rifiuti sul suolo italiano;
● il D.lgs. del 3 aprile 2006n° 152, detto anche Testo Unico, ha aggiornato e migliorato le pratiche di trasporto.
Tutto questo, ovviamente, è stato pensato per evitare i danni contro l’ambiente difendendo suolo, aria e acqua ma anche dando vita alle prime valutazioni ambientali.
Non tutte le realtà possono gestire i rifiuti, chi svolge questo lavoro può farlo solo per delega del Ministero dell’Ambiente e deve essere iscritto all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali a cui sono affidate le competenze statali sulla corretta gestione dei rifiuti mentre, sul suolo, sono le Regioni e poi le Provincie a poter agire con le giuste autorizzazioni.
Infine, è bene specificare che ogni gestore oltre ad essere iscritto all’albo deve possedere requisiti specifici, che vengono verificati attentamente, in base alla categoria di rifiuti che intende gestire e/o trasportare.
Entriamo nello specifico e cerchiamo di capire quali sono le categorie pensate per la gestione e il trasporto dei rifiuti urbani e industriali.
Secondo le normative vigenti è possibile catalogare i rifiuti in 3 macro categorie ovvero:
Per le aziende che gestiscono e trasportano rifiuti urbani non pericolosi è possibile iscriversi nella Categoria 1 dell’albo nazionale mentre per chi trasporta rifiuti speciali non pericolosi e per chi trasporta e gestisce rifiuti speciali pericolosi esistono rispettivamente la categoria4 e la 5. Infine, per i produttori iniziali di rifiuti non pericolosi e che vogliono effettuare raccolta e trasporto dei propri rifiuti in quantità inferiori ai 3L o ai 30 Kg al giorno esiste la categoria 2bis.
Tutte le aziende che desiderano gestire i propri rifiuti o le aziende che offrono un servizio di gestione dei rifiuti devono nominare un responsabile tecnico, interno o esterno, il cui compito è quello di vigilare sul rispetto delle norme nazionali e internazionali.
Tutte le aziende che operano sul territorio nazionale per la gestione dei rifiuti per conto terzi devono essere, per legge, sottoposte a una perizia specifica per ottenere l’idoneità. In questo modo viene controllato che si abbiano tutti gli specifici requisiti richiesti, che vi sia un responsabile tecnico e la dimostrazione della capacità finanziaria di agire per conto di soggetti terzi.Le aziende che offrono questo tipo di servizio devono sottostare a diversi vincoli:
● la provenienza del rifiuto: industriale o urbano;
● la natura: rifiuto non pericoloso o pericoloso.
Non è possibile trasportare rifiuti per i quali non si è abilitati e ogni categoria di iscrizione viene divisa in classi che vanno dalla F alla A e che sono determinate in base a diversi criteri come:
● alla quantità di rifiuti trasportati;
● alla quantità di popolazione servita.
A seconda che si tratti di rifiuti industriali o urbani.
Durante il trasporto e la gestione dei rifiuti è obbligatorio avere un documento identificativo del rifiuto trasportato ovvero il Formulario Identificativo delRifiuto (FIR). Esiste un’unica eccezione ovvero il produttore di rifiuti non pericolosi che trasporti egli stesso i propri rifiuti in modo occasionale ovvero:
● non più di 4 volte l’anno;
● in quantità minore di 100litri o kg l’anno;
● in quantità inferiori ai 30 lt o kg al giorno.
Una gestione corretta dei rifiuti può essere davvero virtuosa solo se rispecchia le direttive europee sullo smaltimento e se viene ben organizzato. Le realtà che producono rifiuti e quelle che li trasportano devono avere a cuore l’ecosistema e prevedere sistemi di stoccaggio, gestione e trasporto ottimali.
I cittadini, la pubblica impresa e le stesse aziende devono fare dell’impatto ambientale un punto cardine sul quale vigilare seriamente e così scegliere in modo oculato tutte le aziende capaci di gestire i rifiuti in modo preciso! È importante minimizzare le procedure laddove possibile, utilizzare una catena di riuso e soprattutto produrre rifiuti in minor quantità.
Nel 2022 si è iniziato a mettere in modo l’ampio e vasto numero di normative europee contenute all’interno del Waste Shipment Regulation che si occupa di creare normative più stringenti per la gestione del trasporto dei rifiuti all’interno del territorio nazionale.
Questo è davvero un argomento critico sul quale fare luce poiché si stima che circa il 50% del volume dei rifiuti esportati viene diretto verso nazioni che non fanno parte dell’UE e che quindi non sempre prendono parte a un sistema di stoccaggio, smaltimento e riciclo dei rifiuti che ne permetta una gestione ecosostenibile e concreta. Secondo i dati più aggiornati tutto questo genera un traffico illegale di rifiuti che può arrivare a valere oltre 10 miliardi di euro.
Ecco, infatti che molti dei materiali esportati finiscono per essere destinati agli inceneritori oppure stoccati senza messa in sicurezza o con regole non conformi. Una gestione dei rifiuti corretta e attenta parte anche dalle normative che si sviluppano per contrastare ciò che succede al di fuori del territorio nazionale e del nostro sguardo e questo perché l’ecosistema è uno ed uno soltanto.
Chiudiamo con una nota lieta parlando di come una gestione attenta e accurata dei rifiuti possa portare alla rigenerazione degli scarti. Questo è il modo in cui ci si sta muovendo per una gestione ecosostenibile, virtuosa e vantaggiosa economicamente dei rifiuti.
Grazie all’economia circolare esistono possibilità di business laddove prima vi erano solo rifiuti da gestire, pensiamo all’utilizzo degli scarti industriali di lana e cotone che contribuiscono a creare carta sostenibile oppure gli scarti alimentari ad alto contenuto di proprietà nutritive che possono divenire ingredienti fondamentali di integratori, creme e cosmetici per il benessere psico-fisico di tutti oppure divenire la base per fibre di tessuti e molto molto altro. La gestione dei rifiuti può in questo modo diventare una risorsa unica non solo per l’ambiente ma anche per l’economia di tantissime aziende.