September 13, 2023
Parlare di sviluppo sostenibile del territorio vuol dire concentrarsi su un concetto che include diversi fattori, tra cui la sconfitta definitiva dei problemi legati alla povertà, alle disuguaglianze, alla fame, quindi la sostenibilità sociale. Lo sviluppo sostenibile si lega indissolubilmente al mantenimento dei processi ecologici essenziali, alla salvaguardia della diversità ambientale e degli ecosistemi, così come si lega a fattori riguardanti la comunità di persone. Inoltre, lo sviluppo sostenibile del territorio non può mancare di prevedere obiettivi e progetti implementati su base sociale.
Lo sviluppo si può definire sostenibile quando riesce a soddisfare i bisogni della generazione attuale dando alle future generazioni le stesse possibilità di soddisfare le proprie. All’interno della definizione di sviluppo sostenibile territoriale non può essere trascurata la sostenibilità sociale che si inserisce all’interno del quadro di sostenibilità insieme a quella ambientale ed economica.
L’Agenda 2030 mira, infatti, a rafforzare la dimensione sociale, economica e ambientale dello sviluppo sostenibile seguendo un approccio olistico, coerente e integrato a livello nazionale, regionale e globale nel territorio. Vediamo come.
La sostenibilità sociale è un aspetto spesso trascurato della sostenibilità poiché le discussioni intorno allo sviluppo sostenibile spesso si concentrano su aspetti ambientali o economici della sostenibilità. Ma per ottenere un risultato davvero sostenibile, nessuno di questi aspetti può essere trascurato.
Lo sviluppo sostenibile del territorio è strettamente legato alla sostenibilità sociale che si verifica quando sistemi, strutture e relazioni sostengono attivamente la capacità delle generazioni attuali e future di creare comunità sane e vivibili. Le comunità socialmente sostenibili sono eque, diverse, connesse e democratiche, in grado di fornire una buona qualità della vita.
La sostenibilità sociale è un processo per creare luoghi in grado di promuovere il benessere comprendendo ciò di cui le persone hanno bisogno dai luoghi in cui vivono e lavorano, in cui vanno fatti passi avanti per la parità di genere. Per questo motivo le pratiche di sostenibilità sociale combinano il design del territorio con la realtà sociale. Infrastrutture, servizi sociali, sistemi per il coinvolgimento dei cittadini, spazi per l’evoluzione delle persone, fanno parte di questo processo verso la sostenibilità.
Le politiche per attuare gli obiettivi dell’Agenda 2030 devono quindi affrontare le interconnessioni all’interno del settore sociale, mentre le istituzioni esistenti o i meccanismi istituzionali che operano nel campo dello sviluppo sociale devono poter ampliare l’ambito di lavoro e pensare a livello più globale.
Esistono tre principi base dello sviluppo sostenibile: quello di equità, quello precauzionale e il principio di sussidiarietà.
Il principio di equità implica la ripartizione adeguata di oneri e benefici stabiliti dalle politiche all’interno dei diversi settori, sia in senso temporale che territoriale. Ciò significa che l’ambiente e il territorio appartengono a tutti e ogni persona deve poter godere equamente delle sue risorse per una migliore qualità della vita. Va considerato che i problemi ambientali affliggono soprattutto le famiglie più povere, coloro che non sono in grado di affrontarli. Per questo motivo non è giusto ignorare le implicazioni delle azioni ed è fondamentale mettersi al riparo ed evitare le conseguenze. Quando infatti la ricchezza è distribuita in maniera ingiusta si presentano comportamenti non sostenibili che rendono più difficili la transizione verso gli obiettivi ecologici.
Il principio precauzionale prevede che le attività umane non oltrepassino i limiti imposti dall’ambiente sociale. In questo si devono coinvolgere processi politici volti a gestire lo sviluppo del territorio riducendo o ri-orientando le esigenze piuttosto che soddisfarle, oppure ricercando un compromesso.
Lo sviluppo sostenibile mira quindi a permettere alla società umana di trovare la propria evoluzione e di progredire sia economicamente che culturalmente, questo vuole anche dire migliori condizioni di vita e maggior benessere eppure il tutto deve essere conciliato con il principio di mantenere intatto il pianeta, l’ecosistema e le sue risorse per le generazioni future.
Tra i principi dello sviluppo sostenibile il principio di sussidiarietà garantisce la cooperazione di tutte le autorità e delle strutture di governo in favore della sopravvivenza sociale ed ecologica e della difesa dei diritti umani e della salute. Anche le aziende hanno degli impatti sulle persone e sulle società, nonché sulla distribuzione del territorio, sebbene l’impatto sociale o la sostenibilità sociale non siano questioni facilmente quantificabili.
La necessità di rafforzare la dimensione sociale dello sviluppo sostenibile è indispensabile ed è importante far sì che vengano attuati all’interno dei settori sociali strategie di sradicamento della povertà, politiche per promuovere l’occupazione e l’inclusione sociale, politiche per migliorare l’accesso a un’istruzione di qualità, assistenza sanitaria di base e acqua potabile per tutti. Nel contempo deve essere dato anche un sostegno sociale alla psicologia di comunità rafforzando l’integrazione.
Una buona istruzione aiuta le persone stesse a capire che cos’è una comunità e come sentirsi parte di questa comunità estesa che comprende tutto il globo ma che parte dal territorio circostante. La sensibilizzazione alla comunità è importante poiché è un modo ideale per agire sul piccolo territorio estendendo poi le pratiche al mondo intero creando senso di coesione, appartenenza e uguaglianza sociale.