April 29, 2024
Ingegnere edile con una lunga carriera nel campo della sicurezza, Enrico Duprè, HSE Manager del Gruppo Service Key, ci racconta il suo approccio al tema della salute e della sicurezza sul lavoro. Marito e padre di Elia e Sofia, Enrico per presentarsi fa un parallelismo tra la sua vita privata e quella lavorativa: “Quando a mio figlio chiedono che lavoro fa tuo papà, lui risponde dicendo che aiuto le persone a non farsi male al lavoro ed è così che vedo il mio ruolo nella quotidianità”.
Abbiamo chiesto ad Enrico quali sono i temi legati alla salute e alla sicurezza sul lavoro più rilevanti per il settore del Facility Management, sono emersi tre topic che abbiamo approfondito insieme.
Nel Facility Management la salute e la sicurezza delle persone e la sorveglianza sanitaria sono intrinsecamente connesse all’operation. Solo se le visite mediche riflettono con precisione le mansioni operative possono garantire che le prescrizioni e giudizi di idoneità siano pertinenti e utili ai lavoratori e alle lavoratrici. Se pensiamo ad esempio all’utilizzo di attrezzature specifiche e la formazione richiesta per un certo tipo di macchinario, possiamo facilmente dedurre che più le informazioni riguardo alle mansioni, ruoli e attività sono dettagliate e aggiornate, più sarà possibile dare indicazioni puntuali sulle necessità connesse a quelle attività. Mantenere un collegamento stretto tra operations e politiche di sicurezza è essenziale per proteggere tutti. Per migliorare su questo tema ci vengono in aiuto molti strumenti, in Service Key, ad esempio, utilizziamo meeting programmati che mettono in collaborazione team operativi e i team che si occupano di sicurezza. Questi incontri facilitano l'adattamento ai cambiamenti, trasmettono variazioni di mansione e garantiscono una gestione attenta e precisa delle normative. Lo scambio continuo di informazioni che integra la sicurezza nella nostra operatività quotidiana, consente di affrontare in modo preventivo e tempestivo tutte le questioni legate al rispetto delle normative garantendo che ogni collaboratore e collaboratrice possa svolgere il suo lavoro in un contesto sicuro e tutelato.
La quotidianità nel nostro settore passa spesso attraverso la gestione di luoghi e situazioni pericolose o a rischio, pensiamo ai silos, ai sotterranei, ai pozzi e a molto altro che richiede una gestione accurata e specializzata delle risorse che lavorano sul campo perché sono proprio questi i luoghi ritenuti tra gli ambienti più pericolosi e nei quali i rischi sono maggiori. Anche l’Unione Europea si è espressa in merito al tema attraverso la Direttiva DPR 177/2011 che ha la chiara finalità di arginare le drammatiche morti sul lavoro causate da accessi “insicuri” in spazi confinati. Dalla Direttiva apprendiamo che è necessario che il personale addetto a questi luoghi sia altamente specializzato e in possesso di attrezzature specifiche. Le aziende oggi sonno chiamate a garantire che il proprio personale non solo possieda le competenze necessarie per operare in sicurezza in tali contesti, ma sia anche adeguatamente preparato a gestire le emergenze. Mi preme molto insistere sulla realizzazione di simulazioni che devono essere svolte in cantiere, in modo da affinare le procedure di intervento e recupero in situazioni emergenziali, testare l’attrezzatura e preparare tutti ad agire secondo le regole.
Enrico sottolinea l’importanza di questo tema, “troppo spesso sentiamo notizie di cronaca che ci fanno riflettere sul tema della sicurezza, ma non altrettanto frequentemente ci poniamo nella condizione di fare tutto ciò che è in nostro potere per evitare che accadano simili incidenti, vorrei trasmettere che trovarsi in una situazione di emergenza genera reazioni imprevedibili e l’unico rimedio è il connubio di formazione, attrezzatura e testing.”
Spesso la mole di documenti richiesti ci obbliga a vivere molto l’ufficio, il che di per sé non è un male ma negli ultimi anni questo ci sta allontanando dall’operatività, della realtà quotidiana di lavoratori e lavoratrici che operano nei nostri cantieri in tutt’Italia. Io sono un portavoce di una visione più concreta del nostro ruolo, i tecnici devono avere contezza delle reali condizioni e dei possibili rischi, devono confrontarsi con gli RSPP dei clienti, devono “esserci” fisicamente per visionare le operazioni. Noi, in Service Key, stiamo lavorando ad un piano di audit che prevede il coinvolgimento dei tecnici dell’ufficio HSE dei Facility Manager e delle varie Direzioni territoriali. A mio avviso, il ruolo dei collaboratori dell’Ufficio Sicurezza dovrebbe riavvicinarsi ai cantieri, perché c’è il vero interesse nel toccare con mano le problematiche di chi tutti i giorni il cantiere lo vive e vorrei che fossimo tutti più presenti per trasmettere agli operatori e alle operatrici la concretezza del nostro lavoro e del nostro impegno, perché la sicurezza non è un manifesto!
“Dobbiamo investire nella cultura della sicurezza, ed è un impegno di tutti i giorni. Dobbiamo far percepire concretamente i rischi, utilizzando esempi pratici e testimonianze visive per rendere la sicurezza una questione concreta e quotidiana. Fare cultura sulla sicurezza significa integrarla nelle nostre azioni di ogni giorno, capire che è parte della nostra vita, non solo sul lavoro ma anche in famiglia, la prevenzione parte dall'attenzione costante di ciascuno di noi nelle azioni che diamo per scontate. Qui in Service Key, il nostro approccio si basa sul concetto di "sicurezza come valore aziendale". Non si tratta solo di seguire le regole, ma di incorporare la sicurezza nel DNA dell'azienda. Attraverso regolari sessioni di allineamento, riconoscimenti per le pratiche di sicurezza eccellenti e una comunicazione trasparente sulla gestione delle situazioni critiche, creiamo un ambiente in cui la sicurezza è vista come responsabilità collettiva. La sicurezza, come dicevo prima, non è uno slogan è la scelta di fare business in modo etico e responsabile.